Ai sensi dell’art. 20 della legge regionale 8 aprile 2021, n.5, al fine dell’attribuzione dei gradi, il personale non dirigenziale di polizia locale è suddiviso in agenti, ispettori e commissari.
Per quanto concerne le attività amministrative connesse allo svolgimento dei compiti di polizia locale, è stabilito che queste sono svolte dal personale amministrativo degli enti locali, salvo che le stesse attività siano immediatamente correlate alle violazioni accertate, ovvero non siano, per la materia trattata, di competenza di altro ufficio comunale (articolo 20, comma 4).
Ai sensi dell’articolo 23, comma 3, i comandi e i distacchi presso strutture di polizia locale per le esigenze di cui all’art. 16, sono ammessi previo attivazione della procedura di cui all’art. 16, comma 4, lettera d).
Con la disposizione di cui all’articolo 14, comma 6 si è inteso estendere anche al personale della polizia locale il divieto di fruire dell’istituto del part-time, già operante per le Forze di polizia dello Stato ai sensi dell’articolo 1, comma 57, della legge 23 dicembre 1996, n. 662.
Particolare rilevanza è stata attribuita alla formazione, che è la principale competenza regionale in materia di polizia locale. Per assicurare un’attività permanente e di elevata qualità, la legge regionale 5/2021, all’art. 26, stabilisce che sia compito della Scuola per la polizia locale del Friuli Venezia Giulia curare le attività di formazione e aggiornamento professionale permanente degli operatori di polizia locale, avvalendosi del personale e dei mezzi della struttura regionale competente in materia di polizia locale.
La partecipazione alle attività formative è obbligatoria per tutto il personale di polizia locale. Il superamento delle relative prove finali costituisce titolo valutabile ai fini delle progressioni di cariera, secondo le modalità definite dalla contrattazione collettiva.
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