La fusione fra due o più comuni contigui, prevista dall’articolo 133 della Costituzione e dall’articolo 7 dello Statuto di autonomia della Regione Friuli Venezia Giulia, consiste in un processo di accorpamento e soppressione di più comuni preesistenti finalizzato ad istituire un nuovo Comune unico. È lo stesso Statuto di autonomia che assegna alla Regione il compito di istituire con legge i nuovi comuni derivanti da fusione, “intese le popolazioni interessate”.
Nella Regione Friuli Venezia Giulia sono stati finora portati a termine tre processi di fusione: dal 1 gennaio 2009 è nato il nuovo Comune Campolongo Tapogliano, che deriva dalla fusione dei Comuni preesistenti di Campolongo al Torre e Tapogliano; dal 1 gennaio 2014 è nato il nuovo Comune di Rivignano Teor, derivante dalla fusione dei Comuni di Rivignano e Teor; dal 1 gennaio 2015 è nato il nuovo Comune di Valvasone Arzene derivante dalla fusione dei Comuni di Arzene e Valvasone.
Nell’ambito dei progetti di fusione si colloca il referendum consultivo che avrà luogo domenica 18 ottobre 2015, nel quale gli elettori dei comuni di Azzano Decimo e Pravisdomini sono chiamati ad esprimere la loro opinione, attraverso il voto favorevole o contrario, sulla costituzione del nuovo comune di "Azzano Pravisdomini".
L’iniziativa della fusione proviene dai Consigli comunali dei due Comuni coinvolti.
Gli elettori interessati alla consultazione, sulla base dei dati della revisione dinamica delle liste elettorali dello scorso luglio, sono 16.451 distribuiti in 15 sezioni, di cui 13.701 nelle 12 sezioni del Comune di Azzano Decimo e 2.750 nelle 3 sezioni del Comune di Pravisdomin.
Le operazioni di votazione si svolgeranno dalle ore 8 alle ore 20 di domenica 18 ottobre. Subito dopo la chiusura del voto cominceranno le operazioni di scrutinio; la proclamazione del risultato del referendum, ad opera dell’Adunanza dei presidenti di seggio, avverrà a conclusione dello scrutinio, e comunque non oltre il giorno successivo a quello della votazione, presso la prima sezione del comune con il maggior numero di abitanti, ovvero Azzano Decimo. Non sono previsti quorum per la validità della consultazione.
Il quesito sottoposto al referendum si intende approvato se la risposta affermativa raggiunge la maggioranza dei voti validamente espressi. Qualora il referendum abbia esito favorevole, entro 60 giorni dalla proclamazione del risultato la Giunta regionale presenta al Consiglio regionale un disegno di legge sull’oggetto del quesito sottoposto a referendum. L’esito negativo del referendum non preclude l’esercizio dell’iniziativa legislativa da parte della Giunta regionale e degli altri soggetti legittimati.
La legge-provvedimento che istituirà il nuovo Comune derivante dalla fusione, dovrà contenere, oltre alla data della costituzione e delle prime elezioni degli organi del nuovo Comune, anche la disciplina dei rapporti patrimoniali e finanziari relativi alla successione tra i comuni interessati e la previsione di una assegnazione speciale per gli oneri di primo impianto.