Protocollo 2010
Il secondo “Protocollo d’intesa in materia di sicurezza urbana e territoriale" (consulta >) è stato sottoscritto in data 5 luglio 2010 tra il Ministero dell’interno e la Regione Friuli Venezia Giulia. Esso garantisce la continuità con le iniziative già intraprese con il primo “Protocollo d’intesa” del 2007, prevedendo sempre il coinvolgimento degli Enti locali interessati.
Il Protocollo 2010, di durata triennale, ha compreso 5 progetti d’intervento:
- (1) "Attività di formazione e di aggiornamento professionale congiunto” (consulta >) coinvolge le forze di polizia ed i corpi di polizia locale nell’attività di formazione, specificata in apposite convenzioni attuative, che riguarderà, tra gli altri temi, interconnessione delle sale operative, disciplina dell’immigrazione, sicurezza sul lavoro, con particolare riferimento ai cantieri edili, controllo degli esercizi pubblici;
- (2) “Prevenzione sociale ed intese locali in materia di sicurezza integrata” riguarda la stipula di patti locali per la sicurezza, che coinvolgeranno sia gli enti locali che le autorità di pubblica sicurezza. I patti, esaminati in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica e finanziati dalla Regione, potranno riguardare anche interventi su devianza ed emarginazione, contro la dispersione ed abbandono scolastico, a supporto psicologico delle vittime di reati;
- (3) “Supporto sull’attività decisionale” riguarda la costituzione di un “Sistema informativo comune” (SIC) (consulta >), nel quale far confluire sia i dati inerenti ai reati, posseduti dal Ced del Dipartimento di pubblica sicurezza, che quelli relativi agli episodi di inciviltà e degrado urbano rilevati, dalle polizie locali. L’archivio unificato sarà detenuto dalla Prefettura di Trieste;
- (4) “Piano coordinato di dislocazione dei presidi” prevede la realizzazione di nuove infrastrutture o la ristrutturazione di quelle esistenti per garantire una miglior distribuzione di forze di polizia di Stato e corpi di polizia locale sul territorio;
- (5) “Sale operative delle forze di polizia di Stato e dei corpi di polizia locale” prevede la predisposizione del disciplinare operativo per attivare il sistema di videoconferenza dei capoluoghi di provincia, che è in fase di completamento. Si prevede anche la possibilità di ampliare ulteriormente il progetto ad altre sale operative. Inoltre, si stabilisce, con il necessario coinvolgimento della Protezione civile regionale, la redazione di uno studio di fattibilità per sperimentare, in ambito regionale, il numero unico di emergenza 112 (NUE).